TEST Il cane domestico è il frutto del lunghissimo processo di addomesticamento

Benvenuti nel TEST ORIGINI E RAPPORTO UOMO CANE

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Il cane domestico è frutto di un processo evolutivo durato:

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Il cane nelle sue molteplici razze è frutto della selezione attuata da parte

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Durante il primo periodo dell’addomesticamento, il profilo comportamentale del ‘cane-in-divenire’ ha subito importanti modifiche:

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Con il passare del tempo i primi cani hanno subito un altro cambiamento fondamentale:

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La storia del cane è stata ricostruita con:

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La teoria più accreditata oggi dice che cane e lupo abbiano avuto antenati comuni e che il processo di addomesticamento sia stato un evento complesso a più riprese che ha la base territoriale nell’est asiatico.

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Il processo di domesticazione è completato dalle esperienze che ogni singolo animale fa durante il suo sviluppo e la sua vita

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La domesticazione coincide con il processo della DOMA

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La doma è un processo attraverso cui gli individui sono resi più docili e trattabili dei selvatici, ma il cui allevamento non implica una selezione intenzionale Tigri, gorilla e orsi polari allevati in cattività restano comunque animali selvatici.

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La domesticazione non comporta una modificazione genetica permanente nella discendenza; comporta solo una predisposizione ereditabile a vivere in stretta associazione con l’uomo.

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Belyaev un genetista russo inizia un programma di ricerca con la volpe argentata (Vulpes vulpes). Belyaev vuole replicare il processo di domesticazione e lo vuole fare in modo accelerato nella volpe.

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In 40 generazioni di incroci con Volpi argentate Belyaev ottiene:

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Nel processo di domesticazione si osserva una riduzione:

  • Neofobia per il cibo (ratti)
  • Risposta anti-predatoria (fagiano 3 volte più predabile – ratto e salmone meno cauti)
  • Reazione di fuga (pecore, capre, bovini)
  • Aggressione intraspecifica (gatto, oche)

 

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Nella domesticazione si riscontra una riduzione:

  • Vocalizzazioni (abbaio nel cane)
  • Efficienza riproduttiva (maturazione sessuale precoce, prolungamento della stagione riproduttiva, poligamia invece di monogamia)
  • Crescita accelerata
  • Estensione del periodo di socializzazione

 

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Altra caratteristica che si ritrova in diverse specie domesticate è il permanere negli individui adulti di caratteristiche morfologiche e comportamentali tipiche delle forme giovanili (neoteniche) di altre specie selvatiche.

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Si parla di Pedogenesi nel caso in cui:  l'organismo si riproduce in abito giovanile o larvale; in questo caso nell'ontogenesi la maturità sessuale non si accompagna al raggiungimento della forma definitiva vi è cioè  uno sfasamento tra l'evoluzione del germe e quella del soma.

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Si parla di neotenia  quando la giovanilità somatica significhi piuttosto prolungata persistenza di una incompleta differenziazione, che può interessare tutti o alcuni soltanto degli apparati organici. L'arresto somatico può anche, talvolta, costituire l'unico aspetto del fenomeno, che si limita allora a un ritardo evolutivo, senza che si abbia raggiungimento di capacità riproduttive: è questa la neotenia parziale, a differenza della neotenia totale caratterizzata dalla disgiunzione somato-germinale sopra indicata.

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In uno studio scientifico sul cognitivismo sociale dei cani il Biologo Brian Hare dimostra che i cani sono stati selezionati a leggere e comprendere l’uomo. I cani mostrano una peculiare attitudine che è assente sia nei lupi che negli scimpanzé. Questa attitudine è già presente nei cuccioli quindi o è ereditata geneticamente o comunque fa parte della coscienza collettiva dei cani.

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Il comportamento di ciascun individuo, e anche di ciascun cane, è determinato dall’interazione tra il potenziale genetico dell’animale e l’ambiente in cui vive. Le circostanze ambientali, spesso dipendenti dall’uomo, possono quindi esercitare un effetto benefico o nocivo sul carattere del cane e l’entità di tale effetto dipende anche dall’età dell’animale.

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Nel cucciolo non esistono dei “periodi critici” per il corretto sviluppo di varie funzioni psicologiche e sociali. L’inizio e la fine di questi periodi sono biologicamente determinati: in questi brevi e precisi periodi di età la possibilità di compiere esperienze cruciali per lo sviluppo comportamentale (da cui il termine “critico”) è particolarmente importante e l’apprendimento conseguente a queste esperienze è particolarmente rapido e duraturo.

21. 

Nel Periodo prenatale l’ambiente uterino materno influenza lo sviluppo anche del comportamento.

Studi sui roditori hanno ampiamente dimostrato che lo stress pre-natale influenza la reattività dell’asse HPA nella prole.

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Il periodo neonatale comprende le prime tredici settimane di vita e durante questa fase non sono importanti le stimolazioni tattili. Il cucciolo non deve quindi avere la possibilità di mantenere il contatto fisico con la mamma.

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La presenza della madre è fondamentale almeno fino alle otto settimane, ma il processo di modulazione delle risposte si perfeziona nei primi mesi di vita.

Per aumentare le sue abilità sociali è altresì importante che durante questa fase il cucciolo abbia contatti con diversi tipi di cani e di persone (uomini, donne, bambini, persone diversamente abili).

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Il cane domestico è frutto di un processo evolutivo durato:

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Lo sviluppo della paura alla fine del periodo di socializzazione limita le capacità di apprendimento; per questo vanno evitate esperienze traumatiche ed è vitale fornire un adeguato periodo di esperienze positive e opportunità di socializzazione. Si pongono le basi della futura vita sociale ed affettiva.

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Il momento corretto per l’adozione di un cucciolo è a circa sessanta giorni di età. Il percorso di sviluppo comportamentale deve, infatti, comprendere situazioni e stimoli che l’animale potrebbe incontrare durante la ‘nuova vita’ con il suo proprietario. Il proprietario deve quindi favorire queste esperienze nel cucciolo esponendolo in maniera graduale ma continua ad ambienti e situazioni comuni della vita (parchi pubblici, mezzi di trasporto, ambienti affollati, ecc.).

27. 

Nei cani non esiste un periodo difficile simile all’adolescenza umana . L’età in cui si manifesta lo sviluppo sessuale non è variabile: sempre ad 1 anno. Durante questo periodo è più facile  mantenere l’equilibrio e l’autocontrollo con cambiamenti che sono spesso improvvisi e inattesi.

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È importante rispondere ai comportamenti “di ribellione” come abbaiare insistentemente per avere l’attenzione o un gioco, tirare al guinzaglio per cambiare direzione e così via, in modo tranquillo, premiando la calma e ignorando il cane quando manifesta eccessiva eccitazione. È importante anche mantenere una rigorosa coerenza nel premiare i comportamenti desiderati (la calma) cercando inoltre di prevenire le situazioni di maggiore eccitazione.

29. 

Anche durante l’età adulta la relazione con i proprietari dovrebbe essere improntata alla coerenza nella comunicazione e alla condivisione di esperienze positive di collaborazione nella vita di tutti i giorni: passeggiare, giocare insieme, esplorare e soprattutto godere della reciproca compagnia.

30. 

Come nell’uomo, l’invecchiamento del cane è caratterizzato dal progressivo calo delle capacità di adattamento, memorizzazione e apprendimento. Nei cani anziani sono altresì frequenti disturbi clinici e malattie in genere che minano il benessere provocando dolore, abbattimento, difficoltà di movimento, cecità o sordità.

31. 

Con ogni probabilità alcuni cuccioli di lupi vennero raccolti dall’uomo e furono tenuti nella tribù perché segnalavano la presenza di predatori o di cacciagione. In seguito questi cuccioli, divenuti adulti e non nutrendo alcun timore per l’uomo, cominciarono a seguirlo nella caccia, rendendosi utili con il loro fiuto e la loro velocità.

32. 

A seguito della domesticazione, per necessità, lʼuomo ha operato, nei secoli, unʼintensa selezione producendo un aumento della specializzazione, differenziando i cani solo per la morfologia e non per le loro abilità.

33. 

Dalla fine del lʻ800 si sentì la necessità di stabilire dei criteri specifici per giudicare e raffrontare i cani. Vennero fondati così i primi Circoli Cinofili o club di razza che portarono alla creazione dei registri genealogici e dei primi standard di razza

34. 

Prima di scegliere un cane di razza è bene leggersi lo standard della razza in modo da conoscere sia il tipo morfologico che il tipo comportamentale. In questo modo potremo scegliere un cane che ci possa accompagnare in base alle nostre abitudini di vita: se siamo sportivi andrà bene un cane che ama correre mentre se siamo sedentari un cane più tranquillo sarà consigliato.

35. 

Adottare un cane non di razza è consigliato se non siamo attratti da una razza in particolare e se siamo coscienti che un cane merita attenzioni, cura e dedizione.

36. 

Come tutti gli animali, i cani manifestano un repertorio comportamentale caratteristico della propria specie. Questo significa che il cane esprime dei comportamenti che sono il naturale bagaglio della sua specie, come per esempio l’organizzazione sociale, il comportamento predatorio e la difesa del territorio.

37. 

I cani non sono animali sociali e come tali non sono naturalmente predisposti a seguire regole che favoriscano un’armoniosa vita di gruppo.

38. 

L‘addomesticamento del cane si è realizzato grazie ad alcune caratteristiche di compatibilità tra il lupo e il cane, tra le quali l‘essere animali gregari, poco specializzati per abitudini alimentari e territoriali e rapidamente adattabili ai cambiamenti ambientali.

39. 

I lupi non costituiscono precocemente legami emotivi molto forti con gli individui del proprio branco perchè sono carenti di alcuni tratti caratteriali quali l‘amichevolezza, la socievolezza e l‘avversione al combattimento

40. 

Il  ruolo dei cani in famiglia è quello di gregari, cioè di soggetti che seguono spontaneamente le indicazioni dei loro compagni umani. Ci sono regole che i cani seguono molto facilmente e che vengono dettate dalle persone spesso inconsapevolmente, altre che devono essere introdotte e fatte rispettare in maniera meno naturale: per esempio imparano facilmente che non si salta sui tavoli, mentre aspettare per avere il cibo, per uscire, o per giocare è un po’ meno semplice.

41. 

Quando il cucciolo arriva in famiglia non è una “tabula rasa”. Ha già un suo patrimonio di comportamenti dettati in parte dalle sue caratteristiche genetiche e in parte dalle esperienze precoci fatte nei primi mesi di vita. A seconda che sia molto vivace o molto tranquillo, può essere più o meno difficile insegnargli a controllarsi quando desidera qualcosa, soprattutto quando desidera l’attenzione delle persone.

42. 

In pratica, per cani con l’attitudine a ringhiare per mantenere il possesso di giocattoli, luoghi di riposo o cibo è importante insegnare ad aspettare e chiedere “per piacere” con un “seduto!” per cibo, giochi e carezze. Inoltre, è bene evitare di provocare reazioni aggressive disturbando l’animale quando mangia o quando dorme.

43. 

Se il cane è di temperamento territoriale o guardiano, è bene lasciare le porte socchiuse per uscire sul pianerottolo o in giardino e non tenere ma il cane sotto controllo quando arrivano ospiti. 

44. 

La prevenzione sul comportamento predatorio è impossibile anche se attuata quando il cane è ancora cucciolo esponendolo in maniera appropriata agli stimoli che innescano la predazione.

45. 

Uno strumento importante per la prevenzione dell'aggressività è seguire la regola della gestione delle risorse: il cane deve sempre aspettare il permesso per avere cibo, giocattoli, carezze e attenzione. Questa regola diminuirà l’eventualità di aggressioni se qualcuno si avvicina alla ciotola o al luogo dove riposa.

46. 

Per evitare che il vostro cane soffra o crei problemi quando viene lasciato solo è importante che sia abituato ad aspettare tranquillo sia quando uscite di casa che quando siete in casa ma avete altro da fare. Il modo più semplice per educare un cane a restare solo tranquillo è non rispondere a tutte le sue richieste di attenzione, neppure se è un cucciolo. Ricordate di interagire con il cane solo quando è tranquillo, soprattutto al rientro a casa e di non dargli mai attenzione se abbaia o mugola.

47. 

Se durante la vostra assenza il cane ha sporcato o distrutto qualcosa evitate di sgridarlo o punirlo: non sarà in grado di comprendere il motivo della punizione.

Le manifestazioni del disagio da separazione, non solo compromettono il benessere del cane, ma possono creare serie difficoltà al proprietario durante assenze obbligate per motivi di lavoro o salute.

48. 

Tutto ciò che non si conosce fa paura: la migliore prevenzione è far conoscere ai cuccioli una grande varietà di persone, cose e situazioni.

RICORDA CHE DEVE FARE ESPERIENZE POSITIVE

Se un cucciolo ha paura di qualcosa o di qualcuno, non deve essere forzato ma abituato molto gradualmente.

49. 

I cani dovrebbero essere abituati a incontrare altri cani diversi da loro, quindi è fondamentale portarli spesso a passeggiare in luoghi frequentati da cani. Tali interazioni devono essere particolarmente favorite nei cuccioli facendoli socializzare con altri cuccioli e con adulti tranquilli. Il cucciolo imparerà così a relazionarsi con i suoi simili in maniera serena.

50. 

L'aggressività verso tutti i tipi di cani è un problema di comportamento che deve essere valutato solo dal proprietario del cane.


 

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