TEST rapporto uomo cane e le fasi di vita del cane

Benvenuti nel TEST rapporto uomo cane e le fasi di vita del cane

1. 

Il cane domestico è frutto di un processo evolutivo durato:

2. 

Il cane nelle sue molteplici razze è frutto della selezione attuata da parte

3. 

Durante il primo periodo dell’addomesticamento, il profilo comportamentale del ‘cane-in-divenire’ ha subito importanti modifiche:

4. 

Con il passare del tempo i primi cani hanno subito un altro cambiamento fondamentale:

5. 

La storia del cane è stata ricostruita con:

6. 

La teoria più accreditata oggi dice che cane e lupo abbiano avuto antenati comuni e che il processo di addomesticamento sia stato un evento complesso a più riprese che ha la base territoriale nell’est asiatico.

7. 

Il processo di domesticazione è completato dalle esperienze che ogni singolo animale fa durante il suo sviluppo e la sua vita

8. 

La domesticazione coincide con il processo della DOMA

9. 

La doma è un processo attraverso cui gli individui sono resi più docili e trattabili dei selvatici, ma il cui allevamento non implica una selezione intenzionale Tigri, gorilla e orsi polari allevati in cattività restano comunque animali selvatici.

10. 

La domesticazione non comporta una modificazione genetica permanente nella discendenza; comporta solo una predisposizione ereditabile a vivere in stretta associazione con l’uomo.

11. 

Belyaev un genetista russo inizia un programma di ricerca con la volpe argentata (Vulpes vulpes). Belyaev vuole replicare il processo di domesticazione e lo vuole fare in modo accelerato nella volpe.

12. 

In 40 generazioni di incroci con Volpi argentate Belyaev ottiene:

13. 

Nel processo di domesticazione si osserva una riduzione:

  • Neofobia per il cibo (ratti)
  • Risposta anti-predatoria (fagiano 3 volte più predabile – ratto e salmone meno cauti)
  • Reazione di fuga (pecore, capre, bovini)
  • Aggressione intraspecifica (gatto, oche)

 

14. 

Nella domesticazione si riscontra una riduzione:

  • Vocalizzazioni (abbaio nel cane)
  • Efficienza riproduttiva (maturazione sessuale precoce, prolungamento della stagione riproduttiva, poligamia invece di monogamia)
  • Crescita accelerata
  • Estensione del periodo di socializzazione

 

15. 

Altra caratteristica che si ritrova in diverse specie domesticate è il permanere negli individui adulti di caratteristiche morfologiche e comportamentali tipiche delle forme giovanili (neoteniche) di altre specie selvatiche.

16. 

Si parla di Pedogenesi nel caso in cui:  l'organismo si riproduce in abito giovanile o larvale; in questo caso nell'ontogenesi la maturità sessuale non si accompagna al raggiungimento della forma definitiva vi è cioè  uno sfasamento tra l'evoluzione del germe e quella del soma.

17. 

Si parla di neotenia  quando la giovanilità somatica significhi piuttosto prolungata persistenza di una incompleta differenziazione, che può interessare tutti o alcuni soltanto degli apparati organici. L'arresto somatico può anche, talvolta, costituire l'unico aspetto del fenomeno, che si limita allora a un ritardo evolutivo, senza che si abbia raggiungimento di capacità riproduttive: è questa la neotenia parziale, a differenza della neotenia totale caratterizzata dalla disgiunzione somato-germinale sopra indicata.

18. 

In uno studio scientifico sul cognitivismo sociale dei cani il Biologo Brian Hare dimostra che i cani sono stati selezionati a leggere e comprendere l’uomo. I cani mostrano una peculiare attitudine che è assente sia nei lupi che negli scimpanzé. Questa attitudine è già presente nei cuccioli quindi o è ereditata geneticamente o comunque fa parte della coscienza collettiva dei cani.

19. 

Il comportamento di ciascun individuo, e anche di ciascun cane, è determinato dall’interazione tra il potenziale genetico dell’animale e l’ambiente in cui vive. Le circostanze ambientali, spesso dipendenti dall’uomo, possono quindi esercitare un effetto benefico o nocivo sul carattere del cane e l’entità di tale effetto dipende anche dall’età dell’animale.

20. 

Nel cucciolo non esistono dei “periodi critici” per il corretto sviluppo di varie funzioni psicologiche e sociali. L’inizio e la fine di questi periodi sono biologicamente determinati: in questi brevi e precisi periodi di età la possibilità di compiere esperienze cruciali per lo sviluppo comportamentale (da cui il termine “critico”) è particolarmente importante e l’apprendimento conseguente a queste esperienze è particolarmente rapido e duraturo.

21. 

Nel Periodo prenatale l’ambiente uterino materno influenza lo sviluppo anche del comportamento.

Studi sui roditori hanno ampiamente dimostrato che lo stress pre-natale influenza la reattività dell’asse HPA nella prole.

22. 

Il periodo neonatale comprende le prime tredici settimane di vita e durante questa fase non sono importanti le stimolazioni tattili. Il cucciolo non deve quindi avere la possibilità di mantenere il contatto fisico con la mamma.

23. 

La presenza della madre è fondamentale almeno fino alle otto settimane, ma il processo di modulazione delle risposte si perfeziona nei primi mesi di vita.

Per aumentare le sue abilità sociali è altresì importante che durante questa fase il cucciolo abbia contatti con diversi tipi di cani e di persone (uomini, donne, bambini, persone diversamente abili).

24. 

Il cane domestico è frutto di un processo evolutivo durato:

25. 

Lo sviluppo della paura alla fine del periodo di socializzazione limita le capacità di apprendimento; per questo vanno evitate esperienze traumatiche ed è vitale fornire un adeguato periodo di esperienze positive e opportunità di socializzazione. Si pongono le basi della futura vita sociale ed affettiva.

26. 

Il momento corretto per l’adozione di un cucciolo è a circa sessanta giorni di età. Il percorso di sviluppo comportamentale deve, infatti, comprendere situazioni e stimoli che l’animale potrebbe incontrare durante la ‘nuova vita’ con il suo proprietario. Il proprietario deve quindi favorire queste esperienze nel cucciolo esponendolo in maniera graduale ma continua ad ambienti e situazioni comuni della vita (parchi pubblici, mezzi di trasporto, ambienti affollati, ecc.).

27. 

Nei cani non esiste un periodo difficile simile all’adolescenza umana . L’età in cui si manifesta lo sviluppo sessuale non è variabile: sempre ad 1 anno. Durante questo periodo è più facile  mantenere l’equilibrio e l’autocontrollo con cambiamenti che sono spesso improvvisi e inattesi.

28. 

È importante rispondere ai comportamenti “di ribellione” come abbaiare insistentemente per avere l’attenzione o un gioco, tirare al guinzaglio per cambiare direzione e così via, in modo tranquillo, premiando la calma e ignorando il cane quando manifesta eccessiva eccitazione. È importante anche mantenere una rigorosa coerenza nel premiare i comportamenti desiderati (la calma) cercando inoltre di prevenire le situazioni di maggiore eccitazione.

29. 

Anche durante l’età adulta la relazione con i proprietari dovrebbe essere improntata alla coerenza nella comunicazione e alla condivisione di esperienze positive di collaborazione nella vita di tutti i giorni: passeggiare, giocare insieme, esplorare e soprattutto godere della reciproca compagnia.

30. 

Come nell’uomo, l’invecchiamento del cane è caratterizzato dal progressivo calo delle capacità di adattamento, memorizzazione e apprendimento. Nei cani anziani sono altresì frequenti disturbi clinici e malattie in genere che minano il benessere provocando dolore, abbattimento, difficoltà di movimento, cecità o sordità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *